Il gioco, quando viene utilizzato come strumento di socializzazione o semplicemente come svago, in linea di massima no. Può diventare patologico quando si ha un comportamento persistente che va a “condizionare” la sfera personale, familiare e lavorativa.
Quando diventa patologico, il gioco può essere definito una "dipendenza senza sostanza" che in alcuni casi si accompagna all'uso di sostanze stupefacenti e/o di alcool, a problemi della sfera emotiva-affettiva-sessuale o a disturbi da deficit dell'attenzione con iperattività. Inoltre i giocatori possono essere a rischio di sviluppare patologie correlate allo stress come: ipertensione, ulcera peptica ed emicrania.